Temi come la salute e la partecipazione sociale sono già stati oggetto di altri studi che possono essere consultati qui.
Primo studio svizzero sull’inclusione realizzato dalla prospettiva delle persone con disabilità
In quali ambiti di vita si sentono discriminate le persone con disabilità? Finora non era mai stato condotto alcuno studio incentrato sull’autovalutazione delle dirette e dei diretti interessati. Per colmare questa lacuna, Pro Infirmis ha commissionato una ricerca che rileva sistematicamente le loro opinioni, esigenze e prospettive. Ne è nato il primo studio sull’inclusione in Svizzera incentrato sulla prospettiva delle persone con disabilità. La discriminazione maggiore è percepita nei settori della politica, del lavoro e della mobilità.
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Quattro persone con disabilità su cinque si sentono fortemente escluse
1433 persone di età compresa tra i sedici e i 64 anni, di sesso diverso, con differenti tipi di disabilità e provenienti da tutte le regioni linguistiche hanno risposto a domande che abbracciavano dieci ambiti di vita. Dallo studio emerge che in Svizzera quattro persone con disabilità su cinque si sentono fortemente limitate nella partecipazione ad almeno uno degli ambiti di vita considerati.
Panoramica degli ambiti di vita: la percentuale indica la quantità di persone con disabilità che si sentono fortemente limitate nel rispettivo ambito di vita.
- Politica: 50%
- Lavoro: 49%
- Mobilità: 44%
- Tempo libero: 42%
- Istruzione: 37%
- Abitare: 22%
- Relazioni: 18%
- Sistema giuridico: 11%
- Salute: 10%
- Informazione: 9%
Quello della politica è l’ambito di vita in cui le persone con disabilità in Svizzera si sentono maggiormente escluse.
Tre persone con disabilità su quattro
- non si sentono sufficientemente rappresentate;
- ritengono che le politiche e i politici facciano troppo poco per loro;
- pensano di non avere praticamente alcuna possibilità di ricoprire una carica pubblica.
In Svizzera, una persona con disabilità su due ritiene di non avere praticamente possibilità di trovare un impiego nel mercato del lavoro primario. È un’opinione condivisa soprattutto da chi non ha concluso una formazione formale. Le persone con un disturbo dell’eloquio (76 per cento) e con una disabilità cognitiva (69 per cento) ritengono di avere le minori possibilità.
I motivi menzionati:
- troppo pochi datori di lavoro disposti ad assumere persone con disabilità;
- penuria di posti di lavoro per le persone con disabilità;
- mancata considerazione quale forza lavoro a tutti gli effetti.
Una persona con disabilità su tre si sente limitata negli spostamenti, in primis a causa di barriere architettoniche. Le limitazioni in questo ambito di vita sono acuite dalle difficoltà nell’utilizzo dei trasporti pubblici: circa la metà delle persone con disabilità fisiche ritiene complicato viaggiare con i mezzi pubblici.
I motivi menzionati:
- le fermate non sono prive di barriere;
- la preparazione delle trasferte con i mezzi pubblici richiede troppo impegno;
- i posti a sedere destinati alle persone con disabilità sono spesso occupati o i bagagli degli altri viaggiatori ostruiscono il passaggio.
Cultura, sport e tempo libero
Due persone con disabilità su cinque percepiscono limitazioni alla frequentazione di eventi. Per quanto riguarda la partecipazione ad attività culturali e sportive, la percentuale sale addirittura al 50 per cento.
I motivi menzionati:
- mancanza di mezzi finanziari;
- barriere architettoniche;
- impegno fisico o psichico eccessivo per partecipare ad attività del tempo libero.
Istruzione
In Svizzera, due persone con disabilità su tre si sentono limitate nelle loro possibilità di istruzione e, tra queste, circa un terzo lamenta condizioni di apprendimento non adeguate alle esigenze personali. In questo ambito di vita, le valutazioni peggiori sono assegnate dalla fascia d’età tra i sedici e i ventiquattro anni.
Le limitazioni colpiscono in particolare le persone che
- non possono permettersi una formazione o un perfezionamento;
- non possono affrontare trasferte troppo gravose;
- hanno un disturbo dell’eloquio.
Abitare
In Svizzera, la metà delle persone con disabilità è soddisfatta della propria situazione abitativa ma, in caso di desiderio o di necessità di cambiare alloggio, le interpellate e gli interpellati ritengono di avere poche possibilità di trovare una soluzione adeguata.
- Vi sono troppo pochi alloggi adeguati alle esigenze personali.
- Gli alloggi senza barriere sono difficili da ottenere e/o troppo costosi.
Relazioni sociali
In Svizzera, una persona con disabilità su quattro ha la sensazione di dover rinunciare ad amicizie a causa della sua disabilità, una su tre dichiara di aver dovuto rinunciare a una relazione. Le persone che percepiscono maggiormente le limitazioni si situano nella fascia d’età tra i sedici e i ventiquattro anni.
I motivi menzionati:
- paura di non essere all’altezza delle aspettative della o del partner;
- paura di essere un peso per amiche e amici oppure per la o il partner;
- difficoltà legate alla disabilità di stringere amicizie, instaurare relazioni e mantenerle.
Sistema giuridico
Rispetto a quanto rilevato in altri ambiti di vita, le persone con disabilità si sentono meno discriminate nel sistema giuridico svizzero, tuttavia una su quattro
- lamenta la penuria di servizi di consulenza giuridica per le dirette e i diretti interessati;
- dichiara che vi sono troppo pochi studi legali in grado di sostenere in modo qualificato le persone con disabilità in questioni giuridiche.
Salute
Come vivono le persone con disabilità le visite dal medico, le degenze in ospedale e, in generale, l’assistenza medica in Svizzera?
Dalle risposte emerge che:
- una persona con disabilità su quattro si ritiene discriminata in ambito sanitario;
- molte ritengono di non essere prese sul serio dal personale medico;
- le persone con una grave disabilità e quelle della fascia d’età tra i sedici e i ventiquattro anni si sentono maggiormente discriminate.
Informazione e comunicazione
Nell’ambito di vita dell’informazione e della comunicazione la discriminazione è meno percepita. Non mancano tuttavia i problemi.
- La comunicazione con le autorità è in parte ostacolata da barriere (p.es. testi non disponibili in lingua facile).
- È talvolta difficile trovare informazioni affidabili, alcune persone con disabilità non si sentono prese sul serio dalle autorità.
- Le persone con un disturbo dell’eloquio o una disabilità cognitiva, nonché le e gli ospiti di un istituto si sentono più spesso limitati.