Obiettivi del diritto delle pari opportunità delle persone in situazione di handicap
Gli obiettivi del diritto delle pari opportunità delle persone in situazione di handicap sono la protezione dagli svantaggi e la promozione della partecipazione autonoma alla società. Essi comprendono soprattutto, ma non solo, l’accessibilità di edifici e impianti, la fruibilità dei mezzi di trasporto pubblici, l’accesso alla formazione di ogni livello, il godimento di prestazioni e la possibilità di esercitare un’attività lucrativa. Le disposizioni di legge - a cui soggiacciono in particolare la Confederazione, i Cantoni e i Comuni, e in alcuni ambiti anche i privati - sono volte a impedire, eliminare o ridurre gli svantaggi e le discriminazioni.
Assieme alle disposizioni in materia di assicurazioni sociali, il diritto delle pari opportunità può contribuire a concretizzare una società inclusiva e la partecipazione autodeterminata delle persone in situazione di handicap, così come ancorato nella Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Chi è considerato disabile ai sensi del diritto delle pari opportunità?
Il diritto delle pari opportunità definisce una persona in situazione di handicap in modo diverso dal diritto dell’AI. Mentre il secondo si focalizza sulla capacità di guadagno, il primo si concentra sulla possibilità di partecipare alla vita sociale. Ne consegue che per disabile s’intende una persona affetta da una deficienza fisica, mentale o psichica prevedibilmente persistente che, secondo la forma, ha effetti incisivi su aspetti elementari della vita. Tali persone possono fare valere diritti fondati sul diritto delle pari opportunità.
Quali sono le disposizioni principali del diritto delle pari opportunità?
La disposizione centrale e vincolante per tutte le autorità pubbliche è il divieto di discriminazione sancito dalla Costituzione federale, il quale vieta a tutte le autorità della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni di discriminare le persone per via di un handicap fisico, mentale o psichico.
Al momento di emanare una legge, devono inoltre venire impediti attivamente tutti gli svantaggi delle persone con handicap. Ciò significa che ogni legge deve essere verificata da questo punto di vista.
Esempio
la legge sulla scuola del Canton B è in revisione. Durante l’elaborazione del nuovo testo e delle relative ordinanze, il Cantone deve accertarsi che non insorgano svantaggi per le persone in situazione di handicap, le quali non possono nemmeno essere discriminate dall’applicazione della legge da parte delle autorità scolastiche. Queste ultime sono pertanto chiamate a impedire attivamente le discriminazioni, ad esempio in tutte le decisioni che riguardano la formazione di bambini e adolescenti.
Sono vietate le discriminazioni dirette e indirette. Una persona con handicap è vittima di una discriminazione indiretta se una regola che vale per tutti la colpisce in modo particolarmente duro. Per qualsiasi tipo di discriminazione, l’intenzionalità non conta. Anche la discriminazione «involontaria» è vietata.
Esempio
il Comune di S vieta a tutti i suoi collaboratori di presentarsi sul lavoro con il cane. Una simile disposizione può tuttavia rivelarsi una discriminazione indiretta dei dipendenti ipovedenti che, a differenza dei loro colleghi vedenti, hanno bisogno del cane che fa loro da guida.
Non ogni svantaggio è tuttavia automaticamente una discriminazione vietata. Se un’azione che comporta svantaggi può essere giustificata in misura sufficiente non è una discriminazione vietata. Ne consegue che non ogni azione delle autorità può essere impugnata, nemmeno se va contro il comune senso di giustizia. Una discriminazione è data ogni qualvolta una decisione è basata unicamente su pregiudizi o stereotipi nei confronti delle persone in situazione di handicap.
Esempio
l’edificio scolastico del Comune di R presenta ostacoli architettonici. I genitori di un allievo con handicap fisico chiedono l’installazione di un ascensore. Dato che si tratta di un edificio di valore storico, tale provvedimento è vietato per ragioni di protezione della sostanza storica. Al posto dell’ascensore, viene proposto un montascale. Anche se questa soluzione va contro il loro senso di giustizia, i genitori, ai cui occhi il figlio è discriminato perché il montascale comporta notevoli svantaggi ed è molto più lento dell’ascensore, non possono fare nulla. La protezione di edifici di valore storico può essere un motivo sufficiente per giustificare uno svantaggio delle persone in situazione di handicap.
Spesso ci si può rivolgere a un tribunale o all’autorità amministrativa preposta, in alcuni casi invece c’è poco da fare. Senza contare che numerose disposizioni in materia di pari opportunità devono ancora essere applicate o emanate, il che può essere all’origine di risultati molto divergenti, soprattutto negli ambiti dell’edilizia, della formazione e delle prestazioni.
Per questa ragione, in caso di sospetto di discriminazione si raccomanda di consultare un servizio per le pari opportunità delle persone con handicap, il quale saprà dire se nel caso concreto esiste la possibilità di tutelarsi.
- Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità
- Divieto di discriminazione ancorato nella Costituzione:
art. 8 cpv. 2 Cost.
- Mandato legislativo per l’eliminazione di svantaggi:
art. 8 cpv. 4 Cost - Legge sui disabili
- Ordinanza sui disabili