In data 25.10.2023, il Consiglio federale ha pubblicato un rapporto sulla partecipazione politica delle persone con disabilità dal quale emerge che l’esclusione dal diritto di voto a causa di una disabilità, ancorata nella Costituzione federale e concretizzata a livello legislativo, non è conciliabile con la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità e deve quindi essere modificata.
I diritti politici devono essere garantiti
La Legge federale sui diritti politici sancisce che le persone sottoposte a curatela generale o rappresentate da una persona che hanno designato con mandato precauzionale non possono votare. In più, il materiale di voto non è redatto in lingua facile.
Il postulato dell’allora Consigliera agli Stati Marina Carobbio chiedeva al Consiglio federale come intendesse cambiare una situazione diventata insostenibile, e anche la sessione delle persone con disabilità tenutasi nel 2023 esigeva l’abolizione di questa discriminazione, nonché l’assenza di barriere nel materiale di voto. Una petizione al riguardo è stata presentata ufficialmente il 10 maggio.
Con il rapporto, il Consiglio federale ammette la necessità di intervenire e riconosce che l’esclusione dal diritto di voto nella Costituzione federale non è conciliabile con la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. Vengono inoltre menzionate diverse misure volte a garantire l’assenza di barriere. «Salutiamo favorevolmente il fatto che il Consiglio federale abbia riconosciuto la necessità di intervenire e voglia gettare le basi per attuare importanti rivendicazioni emerse durante la sessione delle persone con disabilità», ha dichiarato Felicitas Huggenberger, Direttrice di Pro Infirmis.