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30 ottobre, Giornata dei familiari curanti: unire le forze per ottenere di più

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Il 30 ottobre, svariati Cantoni celebreranno la Giornata dei familiari curanti, un’iniziativa simbolica per esprimere la nostra riconoscenza a tutti coloro che dedicano regolarmente parte del loro tempo all’assistenza di una persona con problemi di salute e autonomia. Pro Infirmis desidera continuare a sostenere i familiari curanti a lungo termine con offerte di sostegno e sgravio, e rafforzando la sua azione in favore di una maggiore considerazione da parte della politica.

Nei momenti più duri della pandemia, hanno dato prova di coraggio, resistenza e inventiva nel gestire le situazioni più complesse e faticose. Ora che il bisogno di normalità si fa sentire, è importante rilanciare l’impegno comune affinché i familiari curanti possano contare su aiuti adeguati finanziariamente accessibili. Gli obiettivi raggiunti in quest’ultimo anno non devono indurci a sederci sugli allori. La stanchezza e lo sfinimento di chi si prende cura dei propri cari possono restare latenti a lungo, e quando si manifestano è troppo tardi. Adottare misure a corto termine non è sufficiente per attuare una reale politica in questo senso.

Nel 2021 è entrata in vigore in due tappe la Legge federale concernente il miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai familiari, un progresso significativo che comporta diverse modifiche legislative.

  • Dal 1° gennaio 2021, un congedo breve pagato dal datore di lavoro consente di assentarsi dal lavoro per occuparsi di un membro della famiglia o del convivente con cui si condivide l’economia domestica da almeno cinque anni. Prima, questo diritto era accordato unicamente ai genitori che dovevano prendersi cura di un figlio. La durata massima del congedo breve è di tre giorni per evento per un massimo di dieci giorni l’anno.
  • Il diritto dei minorenni all’assegno per grandi invalidi (AGI) e al supplemento per cure intensive dell’AI è stato adeguato: entrambi sono ora versati anche in caso di ricovero in ospedale. Se la degenza ospedaliera dura più di un mese, queste prestazioni continuano a essere versate oltre i limiti fissati nella misura in cui sia comprovato che la presenza dei genitori è necessaria.
  • Dal 1° gennaio 2021, il diritto agli accrediti per compiti assistenziali dell’AVS è stato esteso: i familiari curanti potranno percepirli anche se la persona che assistono riceve un AGI per una grande invalidità di grado lieve. Vi hanno inoltre diritto anche i conviventi, a condizione che la coppia viva in comunione domestica da almeno cinque anni.
  • La quarta misura è entrata in vigore in una seconda tappa il 1° luglio 2021: un congedo pagato di quattordici settimane per prendersi cura di un figlio gravemente malato o infortunato. Finanziato mediante le indennità di perdita di guadagno, deve essere preso entro diciotto mesi. L’indennità giornaliera ammonta all’80 per cento del reddito medio da attività lucrativa, ma al massimo a 196 franchi.

La nuova legge costituisce un primo riconoscimento giuridico dei familiari curanti a livello nazionale, ma disciplina soltanto una parte dei problemi più urgenti. I genitori di adulti con disabilità, per esempio, non possono beneficiare del congedo di lunga durata, nonostante i loro figli si trovino in una situazione di vulnerabilità e dipendano dal loro aiuto. Una decisione incomprensibile.  

In questo momento di stanchezza per la pandemia che pare non voler finire e di discordanze sul piano sociosanitario, Pro Infirmis lancia un appello a unire le forze per difendere gli interessi dei familiari curanti. Sul piano politico, si attiva in seno alla Comunità di interesse Familiari curanti (CIFC), che raggruppa numerose associazioni e organizzazioni con lo scopo comune di dare voce ai familiari curanti e rappresentare i loro interessi a livello nazionale. La CIFC ha organizzato in occasione della sua Assemblea generale un incontro con esperti da cui sono emersi spunti utili per rivendicare lo statuto legale di cui i familiari curanti hanno bisogno per essere riconosciuti dalle autorità.  

Fuori dal quadro legislativo, occorre sviluppare progetti innovativi preservando le prestazioni che funzionano e incoraggiare modelli di finanziamento per il mantenimento a domicilio affinché i familiari curanti possano scegliere un accompagnamento adeguato.

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