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Nevio, un piccolo pompiere in una quotidianità piena di sfide

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Düda… düda… Nevio, cinque anni e appassionato di pompieri, gattona per tutta la sala a suon di sirene. Ma la vita della famiglia Z. non è sempre così spensierata. In occasione della Giornata dei familiari curanti, che cade il 30 ottobre, Pro Infirmis desidera ringraziare i genitori di Nevio, Stefanie e Lars Z., e tutte e tutti coloro che si occupano dei propri cari.

Lotta per il sostegno ai familiari curanti

Oltre ai doveri quotidiani legati alle cure, i genitori e i familiari curanti devono fare i conti con numerosi ostacoli burocratici. Poiché la disabilità di Nevio è un caso raro, non figura sulla lista delle infermità congenite riconosciute dall’assicurazione invalidità. Per la famiglia, questo significa confrontarsi costantemente con le assicurazioni per ottenere il finanziamento di mezzi ausiliari e terapie.

Quando l’aiuto dall’esterno viene a mancare, servono soluzioni creative. Il sostegno della consulenza per genitori e l’aiuto domestico finanziato da Pro Infirmis sgravano in parte Stefanie e Lars Z., così come l’asilo frequentato regolarmente da Nevio permette alla mamma di riprendere fiato. Per i familiari curanti, simili pause sono essenziali perché conferiscono la forza necessaria per accudire i loro cari.

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Appoggiate l’impegno di Pro Infirmis a favore dei familiari curanti! Le vostre donazioni finanziano per esempio una consulenza o consentono alle famiglie di avvalersi del servizio di sostegno.

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Uno sguardo al futuro

L’imminente trasloco in un appartamento più conveniente nel Comune limitrofo è un grande sollievo per la famiglia. Nevio si sta lentamente riprendendo dall’operazione alle anche e i genitori sperano che presto sarà in grado di spostarsi di nuovo senza sedia a rotelle. Inoltre, il bimbo inizierà a breve una scuola pedagogico-curativa dove potrà essere ulteriormente seguito.

Grazie a tutti i familiari curanti

Anche noi di Pro Infirmis ringraziamo i familiari curanti che si sacrificano per i loro cari. Il 30 ottobre, Giornata dei familiari curanti, rivolgeremo un pensiero particolare a tutte queste persone.

Allo stesso tempo, però, le loro condizioni di lavoro devono migliorare in Svizzera. I familiari curanti si occupano della maggior parte dei servizi di assistenza per le persone con disabilità, ma queste prestazioni sono escluse dal contributo dell’AI per l’assistenza. Sono ormai passati dodici anni da quando il Consigliere nazionale Christian Lohr ha chiesto che le prestazioni di aiuto dispensate da familiari venissero indennizzate al massimo nella misura dell’80 per cento. Nonostante l’iniziativa sia stata approvata, la sua attuazione viene continuamente rimandata. Eppure sarebbe tempo che la politica agisca e crei le condizioni quadro necessarie per sostenere in modo adeguato i familiari curanti.  

Molte aziende hanno adottato misure per agevolare la conciliabilità tra lavoro e assistenza ai propri cari. Benché uno studio dimostri che la maggior parte dei responsabili dei team valuti positivamente questi provvedimenti, il dibattito pubblico dipinge sovente un quadro negativo.

Non si tratta solo di una questione di riconoscimento, bensì anche di giustizia. I nostri familiari curanti meritano ben più della gratitudine, meritano misure concrete da parte della politica.

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