Esempio: «La vita non è sempre giusta, ma noi come famiglia cerchiamo di trarne il meglio.»
Diego, il gatto di famiglia, fa le fusa comodamente sdraiato sul tappeto del salotto accanto alla piccola Ava di due anni, le cui manine corrono di continuo sulla soffice pelliccia del micio. A causa di un’anomalia congenita, nemmeno volendo la bimba riuscirebbe a prenderlo in braccio.
Ava e Lia sono venute al mondo con tre mesi di anticipo. Da un’ecografia cerebrale Lia è risultata a posto, mentre in Ava sono state notate strane macchie nere. La diagnosi ha un nome complicato, leucomalacia periventricolare. Per la famiglia uno shock indicibile.
Durante la gravidanza, il cervello di Ava non ha ricevuto abbastanza ossigeno e la sostanza bianca ne è rimasta danneggiata. Con il tempo si sono palesati disturbi motori e cognitivi, e si presume che la piccola veda solo in modo sfuocato e in bianco e nero.
La coppia è entrata in contatto con Pro Infirmis già in ospedale. L’assistente sociale Nicole S. è al fianco della famiglia L. sin dall’inizio: sostiene e sgrava i genitori nel disbrigo delle formalità amministrative, come la domanda all’AI per l’assegno per grandi invalidi.
I fratelli maggiori di Ava Emma (5 anni) e Jonny (4 anni) trascorrono due pomeriggi la settimana nell’«oasi del gioco» del paese, una soluzione resa possibile dal sostegno finanziario mediato dall’assistente sociale di Pro Infirmis. In quelle ore, Ava può svolgere tranquillamente a casa tutte le terapie alle quali deve sottoporsi. «Siamo così grati per tutto l’aiuto che riceviamo da più parti, naturalmente anche dalle donatrici e dai donatori di Pro Infirmis. Questa solidarietà ci dà la forza e la speranza che Ava e i nostri altri figli possano diventare adulti felici.»